La Top Ten di FOX SPORT, di Giovanni Bongiorno.
Quali sono stati i fighter che più hanno lasciato il segno negli ultimi dieci anni? Nelle MMA, uno sport giovane, è difficile fare un bilancio vero e proprio, ma ci sono sicuramente le basi per riassumere i migliori combattenti dell’ultima decade.
Detto ciò, ci tengo a precisare che la presenza nella classifica è data da un mix di talento, risultati sportivi, importanza nella divulgazione dello sport, titoli vinti, pericolosità degli avversari, importanza dei match disputati e che non vuole esser presa come Bibbia, ma piuttosto come una sorta di guida agli identikit dei combattenti che hanno avuto un ruolo importante nello sport. Sarà numerata, ma opinabile e propria alle conoscenze e alla soggettività di chi scrive.
10 – Ronda Rousey
Non sarà stata la più simpatica e la più sportiva, ma Ronda Rousey (12-2; il record dei fighter farà fede solo agli ultimi dieci anni di attività) ha almeno due grandissimi meriti. Il primo è dato dal suo talento applicato e dai risultati ottenuti; il secondo dal guadagno d’immagine che lo sport ha avuto grazie alla sua attività. Ronda ha iniziato con tre match amatoriali proprio nel 2010, passando all’essere professionista nel 2011. Prima di conoscere la rapida decadenza, Ronda ha dominato per ben cinque anni, battendo avversarie del calibro di Miesha Tate, Cat Zingano e Liz Carmouche, macinando record su record, sia sportivi che mediatici, sembrando davvero imbattibile in alcune occasioni grazie alle proprie abilità che le consentivano di fare un lavoro rapidissimo delle sue avversarie. Cosa le è successo dopo? Un verticale crollo psicologico? L’esposizione dei suoi punti deboli da parte delle sue due ultime avversarie? L’aver incontrato due fighter molto più forti di lei in ogni reparto? Difficile da dire, forse un insieme delle tre cose. Ma Ronda Rousey, nell’ultima decade è stata senz’altro una delle stelle più luminose dello sport. Non inserirla in classifica sarebbe criminale.
9 – Georges St. Pierre
Georges St. Pierre non sarà stato il fighter più attivo nell’ultimo decennio, ma con un record di 7 vittorie e nessuna sconfitta ed un ritorno in gabbia di successo va assolutamente annoverato fra i migliori combattenti degli ultimi 10 anni, oltre che ovviamente fra i migliori in assoluto dello sport. Se c’è una cosa che va assolutamente riconosciuta a St. Pierre, quella è l’abilità di aver capito quando la sua condizione psicofisica gli avrebbe consentito di esprimersi al meglio e, dopo il primo ritiro, di aver saputo scegliere con accortezza il suo finora unico match di rientro. Tutto ciò è contorno, se si pensa all’eredità sportiva della leggenda canadese. Imbattuto nell’ultimo decennio e promotore di uno sport pulito e dai controlli ferrei, il messaggio che ha lasciato St. Pierre è dei più nobili e lascia una sorta di vademecum alle nuove leve. Marziale nel corpo e nella mente, ha fatto tabula rasa della divisione dei pesi welter finché è stato attivo ed ha scelto, dopo un match davvero complicato e vinto per il rotto della cuffia contro Johny Hendricks, di ritirarsi nel 2013, con vittorie sul citato Hendricks, oltre che su Nick Diaz, Carlos Condit, Jake Shields, Josh Koscheck e Dan Hardy, per rientrare poi nel 2017, battendo l’allora campione dei pesi medi Michael Bisping e conquistando simbolicamente la cintura (che sarà subito resa vacante).
Si scrive GSP, si legge MMA.
8 – Stipe Miocic
The Baddest Man on the Planet. Ho sempre trovato curiosa l’espressione con cui ci si riferisce al campione dei pesi massimi di boxe e di MMA. L’uomo più cattivo del mondo. Eppure Stipe Miocic, il vero terrore della divisione dei pesi massimi nell’ultimo decennio, pur essendo un fighter professionista non ha mai lasciato il suo vecchio lavoro, quello di pompiere. Altro che cattiveria. Eppure, resta una dicotomia molto curiosa: Miocic, nella sua vita, salva quella di tante persone e ne rovina altre. Sportivamente ed ironicamente, s’intende. L’amore del campione di Cleveland per il suo lavoro, figlio sicuramente di una grande filantropia, ha fatto sì che Stipe continuasse a svolgerlo, rendendolo la figura del salvatore, ma rimanendo nel frattempo l’uomo più temuto in un ottagono. Con uno stile fatto di esplosività, un rapido e violento pugilato, buona difesa dei takedown e predisposizione nella lotta che gli hanno consentito di potersela giocare su ogni terreno anche con i migliori, Miocic è tornato quest’anno ad essere campione dei pesi massimi, battendo quell’ultima bestia nera della sua carriera che risponde al nome di Daniel Cormier. Gli era già capitato con Stefan Struve ed una volta con Junior dos Santos (vendicata) di mostrare di non essere perfetto, ma insomma, chi lo è? Miocic è stato più forte delle avversità, si è migliorato ed ha battuto persino quel Daniel Cormier che lo aveva sconfitto poco prima. E se si dà un’occhiata alla sua lista di vittime illustri, si capirà immediatamente chi è stato il dominatore della categoria negli ultimi anni: Daniel Cormier, Francis Ngannou, Junior dos Santos, Alistair Overeem, Fabricio Werdum, Andrei Arlovski, Mark Hunt, sono solo alcune delle sue vittime. La sua intera carriera da professionista, fatta di 19 vittorie e 3 sconfitte, è stata svolta negli ultimi dieci anni. Miocic detiene il record di maggior numero di difese titolate nei massimi in UFC (3) e ad oggi è considerato il migliore in circolazione.
FONTE: FOX SPORT ( Giovanni Bongiorno)
Nei prossimi articoli conosceremo gli altri.
MASCA’S SPORT Team